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Arte Moda
Autore: massimo corsi - Pubblicato il 21/06/22 - Categoria Mostre
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Luca Tommasiello nasce a San Benedetto del Tronto il 5 febbraio 1981. Nonostante la sua tensione continua al colore, al disegno, alle forme… al bello in genere, ha preferito non intraprendere degli studi in ambito artistico finendo per dedicarsi alla pittura come autodidatta. Da sempre alla ricerca di una pittura virtuosa, ha sperimentato diverse tecniche con una particolare attenzione allo studio dei colori complementari e al loro accostamento basandosi sui principi della ruota cromatica, prediligendo il blu e l’arancio, la terra d’ombra e il turchese, il porpora e il verde. Guardando un oggetto colpito dalla luce ne rimane affascinato da come quest’ultima lo plasmi e lo arricchisca di tonalità che non sono immediatamente riconducibili all’oggetto stesso ma al contesto in cui esso è inserito; ragione per cui, nelle sue opere, l’uso delle mezze tinte lega i chiari, arricchiti dalla forza del bianco titanio, e gli scuri, sostenuti dalla profondità del nero d’avorio, facendo attenzione a non produrre grigi freddi e distaccati dal contesto dell’opera. Dopo un lungo periodo di fermo dettato prevalentemente da un profondo senso di inadeguatezza e frustrazione ha deciso di riprendere i pennelli assecondando quell’impeto costante e silenzioso che non lo ha mai abbandonato. Teso alla ricerca della sua idea di perfezione, aveva perso il gusto nel dipingere; il farlo sembrava non divertirlo più perché indotto a credere che la pittura fosse qualcosa di riservato esclusivamente agli addetti ai lavori, a coloro che ne hanno fatto una scelta di vita e il loro mestiere, dimenticando che l’essere artista è un dono e una vocazione, un dovere del cuore innanzitutto. A riaccendere il suo impeto è l’avvicinamento all’acrilico, a cui è profondamente grato, con cui riparte da quei bozzetti e soggetti che lo hanno da sempre appassionato: le statue classiche rivisitate in chiave attuale e moderna con degli elementi che richiamano la “pop art”, quella della Scuola romana di Piazza Del Popolo, da cui è affascinato fin da bambino: “Un legame profondo tra noi e le stelle… e l’armonia, l’essenzialità, l’eleganza e la perfezione delle forme classiche: ecco, questa è la mia idea di Bellezza. Non riesco a lasciare andare il tratto, le forme e le immagini… le sfumo, le velo fino a quando non raggiungo l’idea che avevo, fino a quando non le sento più in me perché me le ritrovo davanti… su quella tela”. L’acrilico gli ha ridato energia e lo spunto per una pittura rapida e meno sofisticata che ha riacceso il gusto e il divertimento nel dipingere, lasciando talvolta incompiuti dei particolari; lo diverte perché è una tecnica che esige rapidità, impulsività, immediatezza e che gli ha offerto l’occasione propositiva di riaccostarsi all’olio senza sentirne il peso e la responsabilità e che gli ha fatto riassaporare il momento pittorico nella sua totalità, fatta di immagini e profumi: il profumo dell’olio di lino utilizzato per diluire e della trementina per pulire i pennelli. Per questo motivo, entrambe le tecniche si fondono talvolta e vengono spesso eseguite l’una sull’altra conferendo al dipinto luminosità, consistenza, plasticità e realismo… Ritrovato gradualmente il gusto della pittura, ha voluto condividere, in un ciclo dedicato, il percorso della sua vita artistica e personale; un ciclo che trova ispirazione nel Best Seller “Happiness Trap” di Russ Harris che si fonda sul principio secondo cui “la nostra mente è incredibilmente sofisticata ma, se non sfruttata adeguatamente, irrimediabilmente stupida, alimentando schemi di pensiero irreali e senza alcun legame con la sua vera essenza; produce emozioni che anziché sostenerlo e renderlo felice lo deprivano di energia e forza vitale… seguendo la mente di superficie che è fatta di mille e mille voci che non sono le sue, agisce nel mondo vivendo la vita che non è la sua, comportandosi come non è in realtà… dimenticando chi noi siamo realmente”. Gli impegni lavorativi non gli permettono di dedicarsi alla pittura a tempo pieno ma la corrispondenza ritrovata alla vera natura del dipingere gli sta consentendo di continuare a sperimentare con leggerezza e maggiore confidenza nella fase esecutiva, alla ricerca di quella idea di perfezione che da sempre lo ha spinto.

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